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Due “ex” per la bella Liguria

In Liguria la sfida corre sul filo di lana tra il governatore uscente, Claudio Burlando, e l’ex-presidente della Regione dal 2000 al 2005, Sandro Biasotti. Praticamente due ex allo scontro che si contendono la bella Liguria. Da una parte “La Liguria di tutti” per Pd, Federazione di Sinistra, Idv e Udc; e dall’altra il nuovo progetto di governo “Per la Liguria” di Biasotti per Pdl, Lega, Dc, Pli e Nuovo Psi.

Già nel 2005 la sfida si presentava difficile. Alle scorse regionali vince il centrosinistra solo per 6 punti percentuali e oggi i sondaggi prediligono ancora Burlando, ma solo per un vantaggio risicato che va dal 3 al 2%. Sfida tesissima, dunque, che vede Biasotti impegnato a recuperare terreno cercando di convincere gli indecisi, ma anche i potenziali elettori di Burlando. Mentre infatti quest’ultimo punta su una campagna di comunicazione corale, basata su testimonial e sulla descrizione di una Liguria migliorata grazie alla sua amministrazione (vd. l’articolo Il Burlando di tutti); Biasotti scieglie la semplicità e il tradizionale bianco/azzuro per l’impatto grafico del suo materiale di propaganda, ma predilige strumenti di rottura per criticare il governo di centrosinistra.

Aprendo il sito del candidato di centrodestra la prima cosa che attira l’attenzione è la fascia di moduli video in alto di colore rosso. Si tratta di una serie di video che riprendono la campagna dell’avversario e la smontano a colpi di testimonial delusi e pronti a votare l’alternativa. Biasotti, quindi, marca stretto Burlando, e per ogni slogan, ogni testimonial risponde: “La Liguria non è di tutti”.

Ma non finisce qui, oltre alla sua web tv, s’inventa Mugugno Tv . Uno spazio tutto viola e verde elettrico dove i cittadini delle principali province della Liguria possono intervenire sui temi del programma (lavoro, famiglia, sanità e turismo). Il centrodestra sembra fare molta attenzione nel non focalizzarsi solo sul comune capoluogo. Storicamente, infatti, Genova rappresenta il serbatoio dei voti del centrosinistra.

Burlando dal canto suo, propone una comunicazione forte, anche se troppo buonista, che colpisce molto l’emotività degli elettori. Buona la cura dei particolari sia per ciò che concerne copy e visual della campagna, sia per la cura vera e propria del sito. Più trascurato il sito web di Biasotti, ma il candidato di centro destra vuole differenziarsi, dando un’immagine più dura, tesa all’opposizione forte e all’attenzione ai problemi non ancora risolti.

Scontro difficile in Liguria…

 Marina Ripoli

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Il Burlando di tutti

Questo è proprio l’anno dei testimonial… come il PD nazionale, come Formigoni… anche Claudio Burlando in Liguria coinvolge i suoi concittadini. Candidato uscente per il centrosinistra, già nel 2005 aveva adottato questa strategia. Alle scorse regionali era immerso in un mercato e prometteva aiuti a consumatori e commercianti. Insieme agli operai in un’industria ligure si schierava in difesa delle imprese e del lavoro stabile e sicuro. Davanti ad un ospedale, campeggiava uno slogan “Medici con Claudio Burlando” in nome dell’assistenza e dell’efficienza nelle strutture sanitarie.

“Ora” il presidente ligure vuole dimostrare che ha mantenuto le promesse e che vuole continuare a farlo. Come un’anafora si ripetono le “testimonianze” dei cittadini sui manifesti e sui bunner del sito web. Dopo cinque anni aumenta il livello di dettaglio, aumenta la personalizzazione dei messaggi e la ricercatrice, il giovane disoccupato, l’anziano, la giovane donna, la bambina… hanno un nome e sono loro i protagonisti. Burlando scompare dai manifesti, ma restano le dichiarazioni che testimoniano quanto ha fatto in questi cinque anni.

“Ora Alice ha un aiuto per comprare casa”
“Ora Clara sa che la sua scuola non verrà chiusa”
“Ora Luca sa che c’è chi si occupa del suo lavoro”
“Ora Luigi sa che c’è qualcuno che si occupa dei pendolari”
“Ora Mario può essere assistito a casa sua”
“Ora Paola sa che può fare ricerca in Liguria”

Sul sito web le testimonianze diventano storie, le storie di Mario, Paola, Luigi…ma soprattutto i racconti delle battaglie di Burlando, scritte in stampatello, come se le avesse scritte la piccola Clara… Le foto attaccate con lo scotch adesivo, come in un album di fotografie un po’ artigianale. Ritratti realistici perché immersi nel loro contesto di riferimento (la fabbrica, la stazione, etc.).

Tante storie, tanti manifesti, un bel lavoro di differenziazione sui target, ma a chiudere il tutto un messaggio inclusivo: “La Liguria di tutti”, lo slogan del 2005, che oggi diventa payoff, formula di continuità e di riconoscimento di tutta la campagna

È evidente la volontà del candidato di apparire molto vicino ai suoi elettori. Sul suo sito alla seconda voce del menù non c’è la sezione “biografia”, ma c’è “Claudio”. Burlando (o il suo staff) è molto interattivo, scrive su facebook, su twitter, riempie di contenuti il suo sito, ha un canale broadcast su youtube…

Di certo il buonismo imperversa, il candidate concept propone l’uomo della porta accanto, la main promise poi… un mondo incantato (la Liguria) fatto di collaborazione e soluzioni… ma al di là della reale efficacia del governo degli ultimi 5 anni, questa campagna è vincente perché esprime coerenza e credibilità.

Marina Ripoli

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